La Mamma Troia

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    La mamma troia



    Piero uscì insieme ad un amico dall'aula della classe V C dell'istituto tecnico commerciale che frequentava "mi raccomando Piero, non ti fare troppe seghe oggi" "stai tranquillo... . mi trattengo" rispose Piero ridendo e si avviò verso casa.
    Piero era un bel ragazzo che aveva appena compiuto i 18 anni: alto, robusto, faccia regolare, capelli biondi e lisci ed era sempre arrapato; ora tornava a casa con una rivista pornografica, di quelle che si scambiavano spesso con gli amici. Arrivò a casa, scese dal motorino e si precipitò dentro la villetta alla periferia della città.
    "Fai presto Piero, tra poco torna papà e mangiamo" la voce della madre lo fermò mentre saliva al piano superiore in camera sua; si voltò "certo mamma, tranquilla" rispose. La mamma era una bella donna di nemmeno 40 anni; non alta, ma bella formosa, con un corpo ancora giovane e dei lunghi capelli castani; Piero non potè fare a meno di notare i suoi bei seni turgidi, opulenti che premevano sulla camicetta fucsia "saranno la quarta" pensò e subito ricacciò indietro il pensiero, attribuendolo all'arrapamaneto che aveva sentito tutta la mattina. Entrò di corsa in camera, si mise una tuta e una maglietta a manica corta e tirò fuori il giornaletto porno "uh... bella fica" pensò guardando la ragazza in copertina che si succhiava un dito e poi cominciò a sfogliarlo, ma subito sentì la mamma che lo chiamava "Piero, scendi che mangiamo" "eccomi mamma" rispose e scese ripromettendosi di spararsi una bella sega nel pomeriggio.
    Quando entrò nella cucina trovò già i genitori a tavola "avanti pigrone" gli disse sorridendo il papà, Osvaldo; era un bell'uomo di 42 anni, molto alto e muscoloso, con i capelli corti e un paio di baffi biondi che lo facevano sembrare autorevole. Aveva solo un po' di pancetta forse anche a causa del lavoro di libero professionista che lo portava a condurre una vita abbastanza sedentaria. "Allora, tutto bene a scuola? Le ragazze?" chiese il padre sorridendo "mi sa che nostro figlio fa strage di cuori Wilma" aggiunse rivolgendosi alla moglie "si, è proprio un gran bel ragazzo... . come suo padre" disse la madre "ma state zitti... ." troncò Piero allegramente.
    Finirono di mangiare dopo mezz'ora e la mamma sparecchiò e si mise a lavare i piatti mentre Piero indugiava a tavola "perché non mi dai una mano?" chiese lei "certo" rispose Piero apprestandosi ad asciugare i piatti che la mamma le porgeva. Mentre strofinava, accanto alla mamma, sentì un seno di lei premere inavvertitamente al suo braccio e questo gli dette una strana sensazione... era una tetta bella piena... soda; continuò ad asciugare guardando la mamma e notò anche il suo sedere sotto il grembiule, un poco grosso, ma decisamente ben tenuto e pensò che piacesse ancora molto al babbo. Mentre era lì che la fissava lei si girò e lo redarguì "ehi, forza, datti da fare" "si... scusa, pensavo" e finì di asciugare i piatti.Alle 4 di pomeriggio, dopo aver studiato un poco, decise di dare un'occhiata al giornaletto; si sentiva, come al solito molto eccitato e chiuse la porta a chiave per evitare sorprese dalla madre che, casalinga, passava i pomeriggi spesso in casa. Si mise sul letto e cominciò a sfogliare la copia di -men-, subito attratto dalle immagini di grosse scopate, pompini e inculate. In particolare a lui piacevano le sborrate in faccia e in bocca e impazziva quando due o più uomini schizzavano il loro seme denso addosso a troiette che sorridevano. L'immagine di una biondina che stava a bocca aperta e si faceva colare fuori un lungo rivolo di sperma gli fece rizzare prontamente il cazzo "accidenti... che troia, ti inculerei volentieri" pensò mentre si calava i pantaloni della tuta. Continuando a sfogliare cominciò a carezzarsi lentamente l'uccello ormai alla massima lunghezza. Lo guardò: era davvero un bell'affare, una verga lunga almeno 20 cm, con due belle palle regolari e molto pelose che pendavano gonfie sotto di esso. Con la mano si scappellò e ammirò il glande largo, rosso, liscio e poi si inumidì la mano e ce la passò sopra "mhhh.. siiiii" mugolò lentamente e continuò a segarselo con gusto, di tanto in tanto lisciandosi i testicoli "cazzo... che voglia di sborrare... siiii, sono un porco" pensò mentre si masturbava lentamente di fronte ad una moretta che si faceva infilare da due cazzoni contemporaneamente nella passera e nel culo mentre un terzo le ravanava in bocca.
    Poi la sua attenzione fu attratta da una donna, con la pelle molto chiara e due belle tettone burrose che si faceva chiavare a pecorina. La donna, non giovanissima, gli portò alla mente sua madre e la immaginò lì, a farsi inculare da uno sconosciuto che gli dava dei forti colpi e le faceva ballonzolare le poppe; il pensiero lo eccitò e lo fece quasi sborrare "accidenti, che sto pensando" disse tra se e continuò a sfogliare.
    D'un tratto sentì la doccia che scrosciava nel bagno accanto... si fermò e sentì sua madre fischiettare allegra... .un pensiero gli attraversò la mente "perché no" pensò "solo un'occhiatina, niente di male" e si alzò dal letto con il suo uccellone che svettava durissimo "sono curioso di vederla nuda, nient'altro" rimuginò mentre si infilava la tuta e lentamente usciva dalla stanza e si appressava alla porta del bagno. Si chinò e mise l'occhio alla serratura, guardando dentro proprio mentre sua madre si toglieva delle mutandine di pizzo "accidenti, si tratta bene" visto che aveva sempre pensato che sua madre indossasse mutande più normali. Ma la sua attenzione fu subito concentrata sullo stupendo culo della mamma: due chiappe belle sode, polpose, non piccole ma tenute benissimo, gustose e ritte che terminavano in due belle cosce con pochissima cellulite "accidenti... che culo" e il cazzo gli sobbalzò duro come non era mai stato. Alzò gli occhi mentre sua madre si girava e le vide le fantastiche tette... ..com'erano grosse, belle rotonde, due montagne di carne bella soda che terminavano in due grandissime aureole al culmine delle quali svettavano due superbi capezzoli che, notò, sembravano eretti.
    La donna entrò nella doccia e cominciò a insaponare il suo bel corpo opulento, lentamente. Piero spostò una mano e la infilò sotto le mutande... trovò il cazzo duro come il marmo e cominciò a masturbarlo mentre guardava sua madre lavarsi tutta. Poi accadde una cosa inaspettata; vide Wilma che cominciava a carezzarsi i seni e poi... .si, si strizzava i capezzoli. Piero si irrigidì e sentì la madre che mugolava piano "mmmhhh... dioooo... mmmmhhhh" udì distintamente e subito dopo l'altra mano della donna scendeva tra le cosce e cominciava a strusciare la micetta. Cazzo, sua madre si stava masturbando e lui si eccitò come un maiale e dovette abbassarsi i pantaloni per maneggiarsi meglio l'uccello. La donna uscì dalla doccia, si asciugò e aprì un cassetto; con somma sorpresa Piero vide che estraeva un vibratore... no, sua mamma, sua mamma sembrava una troia vogliosa ed ora mentre si carezzava sempre più forte la passera e la sditalinava con foga, leccava il grosso vibratore color rosa; la sua mano si agitava freneticamente sul cazzo durissimo "no... non è possibile" pensò approssimandosi all'orgasmo mentre i mugolii della mamma diventavano sempre più intensi "mmhh.. siii... mi piace... oohhhhh... . voglio godere... ahhhh... ahhhhhh... vengoooooo!" urlò la donna e nello stesso momento una incredibile sborrata zampillò dal cazzo di Piero andando a stamparsi sulla porta chiusa "ohhh... cazzo... godoooo" mugolò piano e lasciò andare un lungo orgasmo finchè rimase colle palle svuotate, distrutto da un piacere intensissimo.
    Mentre puliva la porta sentì sua madre parlare "domattina mi concederò le tue grazie" disse guardando il vibratore e sorridendo. Piero corse in camera e rimase tutto il pomeriggio in uno stato di stupore.
    La mattina dopo aveva programmato tutto; sarebbe uscito prima da scuola e sarebbe tornato di nascosto a casa; il pensiero di sua madre intenta a masturbarsi, l'idea di lei con il vibratore piantato nella fica lo eccitava da pazzi, voleva assolutamente vederla, era come in preda ad una febbre erotica inarrestabile.
    Mentre si avvicinava a casa la sua emozione cresceva, le sensazioni lo sconvolgevano e sentiva l'uccello premergli contro i pantaloni. Arrivò e entrò dalla finestra che aveva lasciata aperta, andando in camera sua... sua madre era di sotto che faceva i lavori di casa. Aspettò circa un'ora, poi verso le 10, 30 sentì la donna che saliva ed entrava nel bagno "ho proprio voglia... siiii... sono una troia... . e una troia ha bisogno di cazzi grossi e duri" disse a voce alta credendo di essere sola. Il cazzo di Piero sobbalzò. Wilma uscì dal bagno ed entrò in camera sua, Piero la seguì con attenzione "mhhh.. mmhhhh... dio che voglia, sono tutta bagnata" sentiva la mamma nella camera scura e la udì stendersi sul letto. Si affacciò pian piano e vide la mamma, col seno nudo e con la gonna alzata, stesa di schiena sul letto che si pastrugnava le tette mugolando mentre con l'altra mano si carezzava l'interno delle cosce; accanto a lei c'era il vibratore rosa e un altro vibratore, più corto ma più tozzo, nero. "Ohhhh... ohhh... . che voglia di cazzo, dai, sfondami... leccami" urlava e a Piero sembrava solo una di quelle troie che vedeva nei film porno.. era in preda a una febbre di sesso.
    Quando la vide prendere il vibratore rosa, Piero si slacciò i pantaloni e fece svettare libero il suo pisello duro "come vorrei che fosse un cazzo vero!" mugolò la donna e la mano di Piero si lambì le palle "ecco... siiii... subito dentro... voglio essere sfondata... ahhhhhhh!" e Piero vide che la mamma introduceva senza difficoltà metà del dildo nella sua fica che doveva essere bagnatissima. La sua mano cominciò a scorrere il cazzo, era eccitato in modo incredibile, non gli importava che fosse sua madre, per lui era solo una splendida donna vogliosa che si infilava in fica un cazzo finto lungo e duro.
    "Ahhhh.. cosììììì... tutto" urlò la donna e il vibratore sparì fino in fondo nella sua vagina e subito cominciò ad andare avanti e indietro. Mentre si scopava col cazzo finto, la donna mugolava e si strizzava i capezzoli con un dito che si inumidiva, quasi urlando "siii... sono una troiaaaaa". Ora Piero si masturbava selvaggiamente, le sue palle ballonzolavano nell'aria, ma non voleva ancora venire.
    Per circa 5 minuti la mano della mamma spinse nella fica il cazzo finto, poi la donna inarcò i fianchi, urlò e con un ultimo colpo venne sbrodolando "ahhhhhrrgg... siiiiiiii" e si lasciò cadere esausta sul letto. Piero sperava che lo spettacolo non fosse ancora finito e infatti, dopo cinque minuti, sentì la madre che parlava ancora "si... dai... ora lo voglio nel culo.. tutto, sfondami il culo". Piero non credeva ai suoi occhi quando vide la mamma che si metteva a pecorina e prendeva il vibratore nero cominciando a lubrificarlo con gli abbondanti succhi che colavano dalla vagina "ecco... umettiamolo un po'.. mmhh... che voglia di prendermelo in culo.. siiiii" sentì dire mentre vedeva quelle tette pendere gonfie e il meraviglioso sedere sul quale la mamma strusciava il dildo. Poi lo appoggiò proprio all'ano, indugiò un attimo e spinse "ahhhh... " sentì la mamma che diceva e vide che spingeva più dentro il coso nel buco del culo "uhhh.. com'è grosso... ahhhh" lo infilò per metà, poi lo tirò fuori e lo infilò ancora dentro. Prese a muoverlo lentamente mentre lui guardava lei che se lo spingeva nel culo, mugolando infoiata.
    "Cazzo... se lo prende nel culo... ed è aperta... " pensò "devo sborrare... ho il cazzo che mi scoppia" e cominciò ad accelerare il ritmo con gli occhi fissi sulla mamma che, a pecorina si infornava il sedere mentre strusciava la fica con l'altra mano.
    Ma poi accadde l'imprevisto; dalla troppa foga si appoggiò alla porta e questa cedette facendolo barcollare in avanti; la mamma si tolse subito il vibratore dal culo con un balzo, si girò... . e lo vide; stava lì, con il suo cazzone durissimo svettante di fronte a lei completamente nuda... suo figlio, suo figlio era stato a guardarla... .e si era masturbato... . ci fu un momento di silenzio agghiacciante "oh... dio Piero... scusa... ma... che fai... oh dio" borbottò mentre cercava di ricoprirsi "scusa... mamma, scusa... io... non" cercò una scusa, disperatamente "esci, ti prego... esci" urlò la donna. Lui, spaventato corse via, avvampando di vergogna e si chiuse in camera sua.
    Wilma era distrutta; si rivestì, nascose i vibratori e cercò di pensare a che fare... ad una scusa da trovare; doveva parlare con suo figlio, spiegargli, dio che situazione!. Scese in cucina, cercò di fare qualcosa, poi decise di andare da suo figlio... in fondo che aveva fatto di male, non aveva mica tradito il marito!
    "Apri Piero, per favore" disse bussando piano alla porta e subito suo figlio andò ad aprire, con gli occhi bassi e un incredibile rossore sul volto "mamma... no... .non è... non è successo niente" "senti, dobbiamo parlare... .fammi entrare". Piero la fece entrare e si sedette sul letto. "Piero, vedi.. io... be... io e tuo padre non abbiamo rapporti così spesso... e... insomma, non lo farò più, te lo prometto" Piero non sapeva che dire "non ti preoccupare... anch'io non... .non" non potè proseguire e ci fu un momento di imbarazzo, poi sua madre si sedette accanto a lui, sul letto "non è bello quello che hai fatto anche tu... ..stavi guardando tua madre.. insomma" "lo so mamma, lo so" disse Piero guardandola. Ormai la tensione era un poco calata e, con sorpresa, si accorse che la camicetta della madre era sbottonata e gli sfuggì uno sguardo "senti... dobbiamo stare zitti... non dire a nessuno" disse Wilma "certo, certo, mica sono scemo" la rassicurò Piero e i loro sguardi si incontrarono. Sentirono entrambi una particolare intimità... che diamine Piero l'aveva vista infilarsi un grosso vibratore nel culo pochi minuti prima!
    Ci fu un minuto di silenzio, anche Wilma, in fondo, si sentiva ora in uno stato particolare... .. aveva lasciato le cose a metà... .guardò il petto largo del figlio e abbassò lo sguardo verso... ... si.. verso il suo coso che faceva un bozzo sui pantaloni... . impaurita di se stessa si alzò e uscì, tornando in cucina.
    Ma Piero aveva sentito qualcosa... cazzo... era arrapato, davvero arrapato. Stette mezz'ora come un lupo in gabbia, poi scese in cucina: "mamma" disse e sua madre si voltò e vide il figlio in piedi e dai pantaloni si notava una notevole erezione; Wilma stette ferma e Piero... si, voleva che sua madre notasse, vedesse che aveva il cazzo duro... nessuno dei due disse nulla, poi Piero, come in trance, si avvicinò a lei e si fermò a un centimetro "Piero... che... che fai?" "mamma... . io... sai... mi sono eccitato a guardarti" non credeva a quello che diceva "non devi... non devi" replicò lei, ma sentiva che tra le cosce la sua fica si bagnava... .. dio che bel ragazzo suo figlio, e doveva avere un cazzo lunghissimo. "Mamma... senti... .vorrei rivederla, me la faresti vedere?" "cosa... cosa?" "la tua fica mamma!" Piero l'aveva detto e vide la mamma arrossire violentemente ma non vide il lago che si era formato tra le sue cosce. Lei stette zitta, poi, senza sapere ciò che faceva, raggiunse la camicia, la sbottonò e se la tolse: davanti agli occhi di Piero svettarono le fantastiche mammelle burrose di sua madre... erano lì, vicinissime, gonfie.. quasi venne dall'eccitazione.
    Poi sua madre si chinò e, senza dire nulla fece scivolare giù la gonna rimanendo in mutande. Piero si chino, afferrò le mutandine e le abbassò fino alle caviglie e lei le sfilò, rimanendo completamente nuda, il suo corpo bollente di fronte agli occhi del figlio.
    Piero allungò le mani e sfiorò le turgide mammelle della mamma "mhhh... ." mugolò lentamente Wilma chiudendo gli occhi; Piero aveva ormai preso coraggio, ghignò soddisfatto ed eccitatissimo ed afferrò con la mano il seno destro della mamma, cominciando lentamente a strizzarlo "dio... ohhh.. dioooo" sussurrò la madre passandosi la lingua sulle labbra "che facciamo Piero, che facciamo?" disse disperata ma per tutta risposta il figlio allungò l'altra mano e prese a pastrugnarle le poppe con maggior decisione "posso baciarti le tette mamma?" chiese ma non ottenne risposta, allora allungò la testa e cominciò a baciare quelle due montagne di carne soda "le tue tette sono così belle mamma, così grosse.. mmmhhhh" e tirando fuori la lingua cominciò a stuzzicare le grosse aureole e poi, deciso, lambì con la sua lingua il capezzolo durissimo "ohhh... siiiiii... siiiii" mugolò la mamma allungando la mano verso la vagina. Piero, incoraggiato cominciò a leccare un capezzolo, poi se lo prese in bocca e lo succhiò con un rumore inatteso e così fece con l'altro: per vari minuti Piero leccò e succhiò i capezzoli e le belle tette della mamma che mugolava in preda a un piacere perverso.
    "Avanti, che aspetti, non volevi guardarmi la fica" disse d'un tratto prendendogli la testa fra le mani "si... si, voglio vedere la tua fica mamma" "e allora forza, dai" e così dicendo si stese sul tavolo e spalancò oscenamente le cosce assolutamente travolta dalla passione, vogliosa di sentire il suo sguardo sulla sua vagina. "Mamma... sei.. fantastica... come sei bella... quanta" e portandosi verso di lei la baciò sulle labbra. La donna gli infilò la lingua avida in bocca e Piero rispose intrecciandola con la sua mentre con una mano le strizzava i capezzoli "mmhhh..mmhhh" mugolavano mentre le loro lingue danzavano frenetiche.
    Poi lui scese con la testa, si soffermò a mordicchiarle i capezzoli e lei rispose mugolando sensualmente, poi andò a guardare la fregna di sua madre; era incredibilmente bagnata, tanto che vedeva i suoi umori che lentamente colavano dalla fessura e si raccoglievano sul tavolo "sei fradicia mamma... " disse emozionato "ohh.. siiii... come sono arrapata Piero... " sussurrò lei mentre lui allungava una mano e delicatamente separava le labbra gonfie della vagina "che bella.. che fica... fantastica" disse ammirando la fessura e il clitoride che si ergeva durissimo. Con le mani cominciò a percorrere tutta la spacchetta, lentamente "ohhhh... diooooo... siiiiiii.. che bello... ahhhhh" urlò la mamma mentre lui le infilava, incerto, un dito dentro la fessura. Visto che rispondeva così bene cominciò ad andare avanti e indietro e il dito produceva un rumore di sciacquio dentro la passerona allagata di sua mamma. "Ti piace la fica di mamma Piero? Dimmelo daiiii... ." urlò senza ritegno, ormai completamente in preda alla foia, mentre si tirava selvaggiamente un capezzolo con due dita "si mamma.. siii, sapessi come ce l'ho duro... ..è come quella delle troiette sui giornali" rispose Piero mentre il dito scompariva fino in fondo "allora dai.. che aspetti... ..leccamela, lecca la fica di mamma... .". Piero non credeva che sua mamma potesse parlare così... .e non aveva mai leccato una fica... .ma era lì vicina alla sua bocca ed era così invitante... .. allungò la lingua tesa deciso, dette una lunga leccata -slap- percorrendo tutta la fessura grondante di umori "aaarrrghhh.. siiii... ... " ululò Wilma in preda a un godimento frenetico e questo incoraggiò Piero che afferrò le cosce della mamma e si tuffò sopra quella fica appetitosa, cominciando a succhiare e leccare con una frenesia incredibile "buo.. buona.. gghhh... ." borbottò alzando la testa "dio... come lecchi.. siiii... ... .leccala tutta.. dai... fai godere mamma... daiiiiii" e Wilma si prese le labbra della fica e le spalancò bene per dare migliore accesso alla lingua del figlio che lavorava frenetica.
    Era fantastica... .il sapore di quei succhi, il clitoride duro che leccava con gusto, il profumo che aspirava gli facevano gonfiare il cazzo fino a scoppiare... stava slinguando la fica di sua madre... dio com'era bella ed eccitante!.
    La leccò come un pazzo per almeno dieci minuti, senza stancarsi mentre la mamma si agitava e si toccava inarcando i fianchi fino a farlo quasi soffocare sul suo sesso; poi Piero la sentì irrigidirsi "ahhh... oh mio dio... Piero... Piero... mi sa che... ..non smettere.. sto per venire... figlio come sei bravo.. dai, fammi venire... dai, leccami la passera" "si mamma, si... dai, vienimi in bocca... dai, fammi bere il tuo orgasmo" le disse e dopo le prese in bocca il clitoride, succhiandolo.
    "Aaarrrg... .siiiiii... vengoooooo... " urlò Wilma, inarcò la schiena, fu scossa da un brivido ed esplose in un lungo orgasmo nella bocca del figlio "cazzo, sembra una fontana" pensò Piero mentre un torrente di crema gli scivolava in bocca. Tutto durò alcuni secondì, poi la mamma si accasciò sul tavolo, esausta e soddisfatta e Piero si alzò e andò a baciarla; la sua bocca fradicia degli umori della fica della madre si intrecciò con quella di Wilma che, languidamente, rispose al bacio, in modo sensuale mentre Piero, arrapatissimo continuava a pastrugnarle le tette opulente. "Ti è piaciuto mamma?" chiese Piero "dio, è stato incredibile... ..fantastico" "bene... eri fantastica quando ti agitavi... e la tua fica.. che sapore" sorrise Piero e la mamma rispose.
    Poi Piero sentì la mano della mamma che si abbassava a si poggiava sulla tuta in corrispondenza del suo cazzo. La mamma gli sorrise e lui sorrise a lei "il mio amore mi ha fatto godere tanto e ora si merita un premio" e gli strizzò l'uccello "che grosso... che uccello grosso che hai amore... e chissà quanto è pieno!" "si mamma, ho così voglia che tu mi faccia venire, dai, ti prego, mi ecciti così tanto". Lei si alzò, splendidamente nuda di fronte a lui, poi si inginocchiò e gli calò la tuta esponendo un enorme pisello durissimo, direttamente puntato verso la sua faccia. "Quanto è grosso il cazzo del mio bambino, quanto è duro, ma ora la sua mamma lo fa star bene" "si, forza, menamelo un po', avanti!" la incitò Piero guardandole le mammelle sode che pendevano sotto di lui.
    La mamma allungò la mano e, decisa, gli afferrò il membro, sentendolo durissimo mentre lo stringeva col pugno. Lo guardò bene, dio era enorme, l'asta dura dritta verso di lei e la cappella che aveva lestamente scoperto era ampia e rossa e dalla fessura colava un leggero filo di liquido che le fece venire l'acquolina in bocca; gli ammirò le palle che, perfette e rotonde pendevano sotto, gonfie e fiere. La sua mano cominciò lentamente a muoversi avanti e indietro "ohhh... ohhh... che bello" mugolò piano Piero "ti piace amore?" chiese lei mentre osservava le sue palle che ballonzolavano nell'aria al ritmo del suo movimento, sempre più intenso "siiii... fantastico" rispose Piero eccitatissimo dal vedere la bocca di sua madre vicinissima alla cappella che guizzava sotto il movimento della sua mano "che voglia di prenderlo in bocca" pensò la donna. Poi Piero vide che la mamma con una mano si stava toccando tra le cosce, ancora eccitata "si mamma, dai, toccati... toccati mentre mi seghi il cazzo!" le disse spingendo lievemente i fianchi in avanti. Lei capì e disse "amore, ti piacerebbe se te lo prendessi in bocca?". Lui non rispose, le afferrò la nuca e, quando vide che lei apriva la bocca sorridendo, tirò la testa verso il suo cazzo e vide la cappella che spariva tra le fauci di lei che si chiusero attorno ad essa "ahhhh.. ohhh... siiiiii" urlò sentendo la meravigliosa sensazione di quelle labbra vellutate che gli avvolgevano il pene "dai, prendine di più, avanti... oh mamma quanto sei brava e… e come sie troia!". Quella parola infoiò la mamma in modo incredibile e mentre la sua mano si sgrillettava più forte, cominciò a farsi scorrere nella bocca l'uccello del figlio "mmghh.. ggghhh" mugolava Wilma mentre la verga si faceva strada sempre di più nella sua bocca "dai, di più... tutto fino in gola lo devi prendere" urlò Piero scimmiottando le frasi dei film porno, poi guardò la mamma e vide che la sua bocca aveva inghiottito completamente il cazzo e il naso strusciava contro i suoi peli pubici.
    "Avanti, spompinamelo!" ordinò e lei prese a farselo scorrere in bocca, dentro e fuori, e si sditalinava mentre sentiva la cappella del figlio che le strusciva sul palato e poi sulla gola; tirò fuori la lingua e mentre lo spompinava gliela frullò sulla cappella "oh dio, mamma, che lingua... ." mugolò il ragazzo, in estasi. Dopo che Wilma pompava da cinque minuti, sentì la fica in fiamme e l'orgasmo che esplodeva, allora tirò fuori il cazzo che colava della sua saliva e, mentre lo leccava sulla punta disse "vengo amore, il cazzo di mio figlio mi eccitaaaa... .ahhhh" ed esplose in un orgasmo travolgente mentre la sua mano masturbava il cazzo del figlio e la sua bocca si era spostata a lappare i meravigliosi coglioni penduli.
    Anche Piero ormai era arrivato e la vista dell'orgasmo di sua madre gli fece gorgogliare lo sperma nei coglioni "mammma.. credo... oh... sto per venire.. mamma... mi fai... sborrareeee" "si piccolo, dai, vieni, spruzza" e mentre segava si puntò la cappella sui seni e subito sentì uno schizzo caldo che la colpì vicino a un capezzolo "aaarggghhh... sborrooooo". Suo figlio le stava eiaculando sul seno! A lei pensò mentre schizzi copiosi seguivano il primo e le imbrattavano tutto il seno destro "si amore, dai, tutta sulle puppe... ..ricoprimele" sussurrò mentre si godeva lo spettacolo del cazzo del figlio che rovesciava una quantità incredibile di sperma caldo prima su un seno poi sull'altro.
    Rimasero li mentre il cazzo di Piero si ammosciava e lui rimaneva estasiato a guardare il suo sperma che colava dalle tette di sua madre che si alzava da terra. Ci furono minuti di incredibile silenzio, poi lei raccolse i vestiti, un improvviso senso di colpa su di lei "non deve succedere più mio dio... mai più Piero" e si girò apprestandosi ad andarsene mentre lui era incapace di parlare. Stette ad ammirare il suo meraviglioso culo sodo che ondeggiava mentre lei usciva dalla cucina.
    Parte 2
    La sera, a tavola lei era pensosa e lui come inebetito. Il padre lo avvicinò e piano gli disse "che c'è figlio, qualche troietta per la testa?". Piero lo guardò e, improvvisamente eccitato e contento rispose "si papà, la più meravigliosa troietta della terra" suo padre rise, lui rise e finirono di mangiare.
    I giorni successivi Piero era ossessionato dal pensiero di ciò che era successo in cucina e si sorprendeva spesso a pensare alle grosse tette di sua madre sulle quali gocciolava la sua sborra densa, a quei capezzoli, ricoperti della sua crema, al culo grosso e tondo di lei... . Ma Wilma si comportava come se nulla fosse e rifuggiva i suoi sguardi tanto che lui era sicuro che non avrebbe mai più provato i paradisi del corpo di sua madre; ma quella domenica mattina scoprì che si sbagliava di grosso!
    Suo padre era a Milano per lavoro e la mamma era in cucina che preparava il pranzo. Piero in camera sua era intento a fare i compiti ed era uno dei rari momenti in cui non fantasticava su sua madre. D'un tratto la porta si aprì e entro la mamma "ehi.. che c'è mamma?" domandò "niente... mi chiedevo se hai fame, ti vanno i tortellini?" chiese e Piero notò un forte rossore sul suo volto "si... vanno bene" e si rimise a studiare, ma, pensò, forse era la volta buona, comunque non doveva fare il primo passo "e... a che ora vuoi mangiare?" sua mamma stava cercando una scusa; la guardò e pensò che dovesse avere un lago sotto le mutande. Si alzò e si sedette sul letto, seguito dopo poco da sua mamma "senti mamma" iniziò "posso farti una domanda?" "certo" rispose Wilma sorpresa "senti... mi sa che papà non ti soddisfa granchè sessualmente, visto quello che usi" e Piero sorrise all'imbarazzo della madre "be... no... be... effettivamente.. abbiamo sempre fatto cose... come dire... .ordinarie". Piero capì che era arrivata l'ora e il suo cazzo cominciò a drizzarsi "e non mi dire che... .che non gli hai mai fatto un pompino" Wilma arrossì, abbassò gli occhi e rispose "no... praticamente..no" "o, povera mammina" disse Piero sorridendo, sempre più convinto di averla in pugno e gli carezzò una guancia, scendendo poi a toccarle il seno. Lei lasciò fare.
    "Senti mamma, voglio farti vedere una cosa... vuoi?" "tutto quello che vuoi amore". Piero andò alla scrivania, aprì il cassetto e tirò fuori le riviste porno che conservava, gettandole sul letto. La mamma arrossì ancora "ehi, tranquilla, scommetto che ti eccita anche te vedere tutte queste porche che si fanno riempire i buchi, vero?" "si... siiiii mi eccita" "allora dai, dai un'occhiata" "sei un porco figlio mio... un maiale" e aprì una rivista. Piero stette a guardarla sorridendo mentre guardava rapita le immagini. Poi la vide dischiudere le cosce e mettere una mano sotto la vestaglia e si accorse che non portava mutande "ti ecciti vero mamma... vero che sei una porca?" "mhh... siiiii" mugolò lei. Piero allora ebbe un'idea "senti mamma, faresti una cosa per me?" "tutto, tutto ciò che vuoi" sussurrò lei cominciando a sditalinarsi. "Bene, allora spogliati, poi stenditi e comincia a masturbarti davanti a me" "si... sei un maiale... ma mi fai arrapare... senti come sono bagnata" e porse il dito a Piero e il figlio lo leccò sorridendo "la tua fica ha un sapore delizioso mamma, l'ho sognata per tutta la settimana".
    Wilma si alzò e prese a spogliarsi davanti agli occhi del figlio, restando in breve tempo tutta nuda, poi si stese sul letto, allargando la cosce "poi ti scoperò mamma, lo sai?" "ohhh.. siii, voglio che tu mi scopi... dio che voglia" mugolò lei mentre con una mano si allargava la labbra della fica e con l'altra cominciava a strusciarsi il clitoride mentre Piero la guardava. Davanti agli occhi del figlio le sue dita cominciarono a percorrere la fessura della vagina mentre lei mugolava "ahh.. siii... diooo... .come vorrei sentire il tuo cazzo!" e le sue dita scorrevano dentro e fuori quella fica che si allagava di succhi copiosi. Alzò la testa e vide che Piero era nudo e si stava lentamente masturbando il cazzo, guardandola "ti arrapo vero? Ti arrapa la tua mamma porca?" "si... troia.. datti da fare, forza" disse Piero avvicinandosi per guardare le due dita che andavano dentro e fuori.
    La lasciò masturbare per alcuni minuti, poi la fece smettere "basta mamma, non voglio che tu venga così... forza, ora mettiti a pecorina che voglio guardarti bene il culo" "si.. certo mio caro amante" rispose lei mentre si passava la lingua sulle labbra e, lentamente, si voltava esponendo agli occhi del figlio quel suo magnifico sedere polposo. Si mise a quattro zampe e spinse il culo all'indietro, continuando a toccarsi la passera da sotto, eccitata nel sentire sul suo corpo gli occhi del figlio "ti piace il mio culo?" chiese "si mamma... hai un culo da vera porca... ho visto come ti ci sbattevi dentro il vibratore, ti piaceva vero?" "si Piero, si, mi piaceva perché sono una troia" e le sue parole la fecero eccitare ancora di più ed un brivido le partì dalla vagina e le percorse il corpo.
    Piero si sporse e le toccò le chiappe, palpandole piano, poi si avvicinò e continuò leccandole quelle natiche così grasse e belle, sode... voleva vederle il buco del culo, disperatamente e, lieve, le separò le natiche. Lei emise un mugolio sordo, la sua mano che lavorava febbrile tra le cosce. Piero rimase senza fiato quando di fronte ai suoi occhi si schiuse il buco del culo della mamma, roseo, leggermente peloso, con delle pieghettine deliziose attorno "mhhh... amore uhmmm... dai, leccamelo, leccami il buco del culo" lo pregò Wilma e lui si chinò e, tirata fuori la lingua cominciò a lapparle con lunghe linguate lo sfintere, arrivando fino alla fica; poi con la punta della lingua cominciò a titillarle il buchino, tutto intorno, saettandola abilmente; la donna ora urlava, impazzita dal piacere che le dava la lingua del figlio sul suo ano "aaarrgghh.. uhhh..siiii... leccami il culo.. ohhh..sono una puttanaaaa... .che lingua... daiiiii" "mmghh.. si... .siiii" farfugliò lui mentre la sua lingua si intrufolava dentro il retto e cominciva a stantuffarlo.
    D'un tratto Wilma sentì che la lingua si ritraeva e subito distinse un dito del figlio che le sprofondava nel culo fino alla seconda nocca "ahhh.. che fai... perverso" strillò "ti sditalino il culo mia dolce e cara bona mamma!" rispose Piero ridendo mentre col dito andava su e giù nello sfintere della madre e con l'altra mano si allungava a strizzarle un seno che pendeva opulento sotto di lui.
    La sditalinò per almeno 5 minuti, palpandole le mammelle, mentre lei mugolava e si masturbava la fica, poi Wilma si sottrasse "stenditi, che voglio leccarti quelle tue belle palle" "certo mamma, serviti!" disse Piero ubbidendo. Come un'assatanata lei si gettò sul suo uccello e se lo ficcò subito in gola "ahh.. cazzo... sei un'idrovora mamma.. mmhh.. come succhi!" disse estasiato. La donna tirò il cazzo fuori di bocca e attaccò le palle. Prima dette delle lunghe leccate ai coglioni del figlio gonfi e tondi, poi, mentre con la mano lentamente gli menava il cazzo di marmo, prese in bocca un testicolo e lo succhiò amorevolmente, poi passò all'altro facendo lo stesso, lentamente... a lungo. Piero, che fino a quel giorno si era immaginato che certe porcate le facessero solo puttane da strada se la godeva immensamente incitando la mamma che ora gli divorava letteralmente i coglioni "ahhh... mamma..sei una succhiatrice incredibile..dai..siiii leccami bene i coglioni..ahhh" "mmhhggg... .bu... buoni" mugolò la madre mentre, risalendo dalle palle lungo l'asta, gli imboccava nuovamente il cazzo. Poi Wilma scese ancora e costrinse il figlio ad aprire bene le gambe "mamma... che vuoi fare?" chiese Piero sorpreso. Lei alzò la testa, sorrise e rispose "questo amore" e si tuffo tra le sue chiappe, saettando la lingua e cominciando a leccargli il buco del culo "auuuu... uhhh... mi stai leccando il buco del culo!!" "si, ti piace, porcellino?" "si..mamma, si... troionaaa" rispose Piero mentre la mamma, disinibita, alternava dei colpi di lingua sul suo sfintere e dei sapienti ditalini.
    Dopo alcuni minuti di questo trattamento lei si alzò, strisciò verso la sua bocca e lo baciò. Le loro lingue si intrecciarono mente Piero sentiva le tette schiacciarglisi sul petto e i capezzoli duri della mamma che gli strusciavano sul petto. "Ora lo voglio amore... .voglio che tu mi scopi", queste parole sussurrate all'orecchio lo fecero impazzire e subito abbassò le mani e afferrò le sode chiappe della mamma "si mamma, ora ti sbatto il cazzo nella fica... dai, voglio che tu ti impali da sola" e la spinse verso il suo cazzo.
    Lei gli sorrise e alzò il suo culo, fino a che Piero sentì la cappella in corrispondenza di quella pozza incredibilmente bagnata che era la fica della mamma. Lei gli prese in mano il cazzo e se lo strusciò ripetutamente sulla fessura "guarda... .senti la fica di tua madre... .stai per chiavare la mamma amore... vaiii" e con queste parole si abbassò la vagina sul cazzo del figlio. Piero sentì l'uccello che gli spariva agevolmente nel condotto della mamma, un tunnel bagnatissimo, caldissimo... urlò "ahhhh... siiii... ti sono dentro mamma, ti scopooo" "si amore... siii... mhhhhcom'è lungo..ahhh..lo sento in pancia..mmhh..che duro" Wilma continuò a impalarsi sul cazzo lunghissimo finchè sentì le palle che le aderivano al pube "ecco... guarda... me lo hai sbattuto tutto dentro!" disse sorridendo mentre gli passava la lingua sulle labbra "zitta e scopa... dai, voglio vederti ballonzolare queste belle tette" disse Piero afferrandole le natiche e costringendola a muoversi sul suo membro sprofondato in lei.
    Prima piano, poi sempre più forte, Wilma cominciò ad ondeggiare su e giù per quel bastone che sentiva riempirle la fica fino in gola... .il movimento si faceva sempre più forte e Piero guardava le mammelle della mamma che, enormi, ballavano davanti ai suoi occhi al ritmo del suo cazzo, mentre la mamma se le pastrugnava. Wilma era in paradiso; il cazzo del figlio le riempiva le viscere e venne subito, ma non lo disse perché voleva godersi ancora quel cazzo. Sentiva le mani del figlio che le arpionavano i fianchi "ahh.. si, scopami, daiii... più forte... siiii" "muoviti mamma... che fica bagnata.. ahhhhh" e così dicendo la rovesciò e cominciò a chiavarla da sopra. Non credeva ai suoi occhi: lui era li e stava infilando il cazzo durissimo nella fica di sua madre... vedeva le sue palle che le sbatacchiavano sul pube e le sue tette con i capezzoli eretti.
    La scopò così per almeno 5 minuti "mamma... la tua fica mi fa venire... ho voglia di sborrare" allora Wilma si concentrò, strinse i muscoli della vagina e dieci secondi dopo esplodeva in un orgasmo incredibile "ahhhh... vengo.. scopiamo figlio.. siiiii" artigliandogli i fianchi strinse la fica e sbrodolò ancora mentre quella fiocina dura la trapanava da parte a parte.
    "Avanti Piero.. dai, vieni anche tu... ma schizza fuori, mi raccomando" "si.. dai, stringila... ecco.. mmhh com'è calda la tua passera mamma" si abbassò e le morse forte un seno "ahi, mi fai male maiale!". Il grido di dolore della mamma lo eccitò ancor di più, il cazzo si contrasse a preannunciare l'orgasmo "eccooo... ... ti inondo" urlò mentre estraeva il cazzo prendendoselo in mano. Appena fuori, il cazzo eruttò uno schizzo di crema che arrivò fino al mento della madre "uhh... che sborrata, dai... dai, vieni, ricoprimi". Dall'uccello di Piero partirono potenti schizzi mentre lui se lo menava furiosamente. La sborra le arrivò tra le tette e planò sul petto e sulla pancia della madre "ahh... godo, godoooo" urlò ancora mentre altri potenti schizzi ricoprivano il corpo di Wilma che rideva eccitata.
    Quando l'ultima goccia fu uscita, Piero si lasciò andare esausto accanto al corpo della madre "fantastico, ho goduto tantissimo" "anch'io amore" gli disse la madre sorridendo. Piero ammirò il suo sperma abbondantissimo che le ricopriva l'incavatura tra i seni e vide un filo che le pendeva dal mento, vischioso; una fitta di dispiacere lo attraverso per non avere avuto il coraggio di sborrarle in faccia. La mamma ora stava giocherellando con l'uccello moscio di Piero: questa volta non aveva intenzione di scappare via. "Piero ..ora non mi sento in colpa... è stato fantastico!" "si... è non mi fermerò qui mamma" disse Piero sorridendo. Poi si alzò e Wilma ammirò il suo corpo agile e muscoloso "sei bellissimo" disse "grazie... .senti mamma, domattina tieniti pronta, ti preparo una sorpresina!" "certo amore, sono tutta per te". Piero la guardò alzarsi e ripulirsi piano dalla sua sborra, si avvicinò e la baciò in bocca. Quel pomeriggio uscì e la notte dormì benissimo; Wilma no, pensava al giorno dopo e non vedeva l'ora di gustarsi ancora il cazzo del figlio.
    Il giorno seguente, Piero si recò a casa del suo amico Stefano a prender alcune cassette.
    "Si, prendo quella dove ci sono quelle belle schizzate" "va bene, però riportamela domani" "non ti preoccupare Stefano... .un'occhiatina innocente e via" "chissà quante seghe... .". Piero sorrise, inforcò il motorino e filò verso casa con la cassetta porno nello zaino; decisamente lo aspettava qualcosa di meglio che una semplice sega, lo aspettava una grande troia tutta per lui... la sua cara mammina.
    Quando entrò in casa vide la tavola apparecchiata e sua mamma indaffarata ai fornelli che indossava un reggiseno e una gonna cortissima: sorrise e le si avvicinò. "Ciao mamma" e mentre le passava la lingua sul collo, la sua mano entrava sotto la gonna e scopriva che Wilma non aveva indossato mutande "siamo impazienti vedo" "si... .in tuo onore" si guardarono, sorrisero, poi le loro labbra si unirono e le loro lingue cominciarono a danzare mentre la fica di Wilma cominciava a colare e il cazzo di Piero, prontamente si inalberava. "Con calma mamma..prima mangiamo qualcosa.. ora vado su e torno tra un minuto".
    Il pranzo fu un continuo scambio di sguardi, la tensione altissima, la lussuria che volteggiava nell'aria. Alla fine Piero si alzò "bene mamma, spogliati, subito!" disse con tono perentorio; la madre lo guardò, si alzò e fece scivolare la gonna, poi si sganciò il reggiseno e si trovò ancora una volta nuda di fronte a lui "allarga le gambe e rimani in piedi" la donna ubbidì, eccitata; Piero sapeva di averla in pugno e si godette il momento. Si avvicinò alla mamma con una grossa banana in mano "ma.. che vuoi fare?" chiese la donna "bè, non abbiamo ancora mangiato la frutta" e le avvicinò la banana alle labbra della fica e la spinse in dentro "ahhh... .sei davvero perverso" "ora cammina per la stanza, poi siediti sul divano". Piero stette a guardarla dal divano mentre camminava per la stanza, con il frutto che le pendeva tra le gambe, ondeggiando tette e culo. Poi Wilma si sedette accanto a lui spalancando le cosce e cominciando a muoversi nella fica la banana, muggendo "ohhhh... mmmhhh.. ahhh ti piaccio.. dimmelo" mugolò mentre Piero la guardava.
    Poi Piero si alzò e prese la cassetta, inserendola nel videoregistratore "bene mamma, ora guarda bene e impara come si fa a essere davvero porche" ed accese la TV.
    Il film si intitolava "cum sluts" e Wilma chiese al figlio che volesse dire il titolo "lo vedrai mamma, lo vedrai" rispose lui sorridendo, mentre con una mano si massaggiava lentamente il manfano scoperto e con l'altra muoveva la banana nella fica della mamma che, seduta a cosce larghe davanti a lui ora si carezzava le tette mentre fissava curiosa lo schermo. Nel primo episodio una biondina era alle prese con due cazzi che prima spompinava a lungo, poi si prendeva, alternativamente nella fregna e nel culo. Wilma guardava con una lussuria montante mentre sullo schermo la porcellina cominciava a farsi introdurre i cazzi contemporaneamente nella fica e nel culo. Ora Wilma si stava ravanando da sola la passera con due dita sprofondate dentro "ti piace mamma?" "oh... .siiii.. guarda come si prende i cazzi... mi piacerebbe averne due di cazzi tutti per me.. ahhhhh" e con una tirata al clitoride esplose in un intenso orgasmo. "Attenta ora mamma, viene il bello" disse Piero mentre la bionda sullo schermo era inginocchiata e spompinava alternativamente i due uccelli; poi il primo cominciò a schizzare e una pioggia di sperma denso planò sul volto dell'attrice che saettava la lingua, raggiunta anche dalla sborrata dell'altro che le schizzò tutta la faccia. "Vedi che significa il titolo" disse Piero ridendo mentre la biondina sorrideva alla telecamera con la sborra che le colava dal volto sul seno. Wilma, come impazzita, si gettò sul cazzo del figlio e se lo sprofondò in gola "ahhh.. ehi mamma, attenta, sei proprio una succhiacazzi affamata. Ti piacerebbe prenderla in faccia anche a te vero?" "mmhhh... " mugolò Wilma annuendo con la testa mentre le sue labbra percorrevano voraci l'asta del figlio.
    Piero stette a godersi la bocca affamata della mamma che gli divorava letteralmente l'uccello, mentre con la mano gli massaggiava le palle e faceva frullare la lingua sulla sua cappella mugolando in preda a un vero raptus; sullo schermo due nere erano circondate da cinque uomini che si menavano i cazzi e svuotavano sopra di loro litri e litri di sperma: la scena era incredibile, con sua mamma che gli prendeva il cazzo fino in gola mulinando la lingua mentre lui guardava un film porno, ma ormai sapeva controllarsi bene "avanti mamma, facciamo un 69 che poi te lo sbatto in fica" "mmhh.. gghh.." mugolò lei e si girò in modo da offrire alla bocca del figlio la sua fica. Era tanto bagnata che gocce di sugo gli colarono sulla faccia, ma lui si attaccò subito e a forza di linguate se la bevve tutta "mamma... che fica, sei fradicia" "ahhhhh... siiiii... dai... leccami" ululò lei strusciandosi tutto l'uccello del figlio sulla faccia. Lui con la lingua gli slinguettava il clitoride tenendole le chiappe con le mani, poi di tanto in tanto saliva e le slinguava l'ano, dove poi infilava un dito seguito dai mugolii disperati di lei.
    "Forza cagna di una troia, mettiti a pecorina e guarda bene lo schermo!" intimò d'un tratto Piero ormai al limite e smanioso di trapanare la fregna della madre che era un immenso lago sulla sua bocca "si amore, ti voglio! Chiavami, prendimi da dietro" urlò lei, con la faccia imporporata, mentre si metteva carponi in terra tenendo lo sguardo fisso sulla tv. Piero le appoggiò la cappella sulla apertura della fica e cominciò a strusciarla avanti e indietro. Alla tv ora una donna si faceva inculare da un cazzo enorme mentre davanti a lei un altro uomo si menava il cazzo e le spruzzava sborra densa sulle labbra "forza... scopami, dai che poi voglio berti la sborra, voglio che tu mi venga in bocca!" urlò Wilma e subito Piero spinse, entrando dentro di lei, completamente "ahhh... eccoti servita mamma, un bel cazzo duro in pancia!" e prendendola per i fianchi cominciò a sbatterla prima più piano, poi con sempre maggiore intensità. "Ahh..siii.. cosììì mai piace, dai fottimi, toccami le tette amore" lui si sporse e mentre la trapanava le prese le poppe con le mani e cominciò a pastrugnarglele.
    Per almeno dieci minuti stette a chiavarla così, mentre entrambi fissavano lo schermo rapiti; quando stava per venire tirava fuori il cazzo e si rilassava, poi lo infilava di nuovo. La mamma grugniva di foia e se ne venne almeno tre volte, rumorosamente, implorandolo di sbatterla più forte. Poi anche Piero sentì che era il momento, la sborra che gli ribolliva nei coglioni... questa volta l'avrebbe scaricata sulla faccia di mamma, era stata lei a chiederglielo "avanti mamma, è il tuo turno, forza, ho voglia di sborrare" disse mentre, dopo l'ultimo orgasmo di lei, si alzava in piedi "mhh.. si amore... dammelo" sorrise mentre si inginocchiava di fronte a lui e si faceva sparire in bocca il suo cazzo dal quale colavano lucidi gli umori della sua vagina. Lui prese a muoversi tenendo ferma con le mani la testa della mamma e scopandole la bocca "ahhh.. sei pronta? Sei pronta a prenderti la mia sborra?" "mmgghh... gghhh" annuì lei mentre si strizzava un capezzolo "allora dai, apri bene questa bocca, troia succhiacazzi" e prendendosi in mano il cazzo cominciò a menarselo con la sola cappella infilata nella bocca aperta di mamma. Guardò sua madre che stava lì, pronta a farsi sborrare in bocca da lui, eccitata, con quelle tettone burrose e lui che la stava imboccando col cazzo pronto ad esplodere e sentì lo sperma risalirgli dalle palle prepotente "ahhh.. eccomi.. sborro.. dai mammina... bevi!"; un primo schizzò, lunghissimo, eruttò nella bocca della mamma che mugolò "mhhhh.. gghhhh" "siiiiii... ecco la sborra mammaaaaa" e spruzzò altri due schizzi densi. Wilma sentì lo sperma che, denso le eruttava in bocca e ne assaporò l'aroma, poi inghiottì il primo fiotto, poi gli altri due le entrarono in bocca, ma lei rimase li... .bocca spalancata col cazzo del figlio che le eruttava dentro. Dio com'era densa la sua sborra... e perversa, era la sua cloaca di piacere. Piero voleva ricoprirle la faccia, allora tirò fuori il cazzo sussultante "ahhh.. ti sborro in faccia mamma, ti ricopro" e mentre parlava dall'uccello gli uscivano torrenti di bianca crema che, caldi e densi, planavano sulla faccia della mamma. Lei teneva aperta la bocca dentro la quale colarono altri 3-4 schizzi di sperma, mentre vedeva quei fiotti che la colpivano dappertutto; uno la prese sul naso e le colò lentamente, molti sulle labbra e sulle guance, sui capelli, sulla fronte "ahhh.. mmhh.. che belloooo" ululò, eccitatissima da quella pioggia cremosa sul suo volto. Intanto Piero continuava a menarsi il cazzo a un paio di cm dalla faccia della mamma e si godeva la vista della pioggia del suo sperma che imbrattava tutto il suo volto. Poi un'ultimo schizzo e la tempesta di sperma si calmò "ahhh... cazzo... ti ho riempito.. mamma, sei una troia, guardati, sei tutta sporca della mia sborra" Wilma gli sorrise, tirò fuori la lingua e cominciò a raccogliere lo sperma che aveva sulle labbra e a inghiottirlo "mmhh.. che buono, così denso" e mentre lei parlava Piero ammirava i filamenti di sperma che le univano le labbra e le grosse gocce che le colavano dal naso, dal mento e dalle guance. "Tieni, tiieni ancora, affamata" disse lui e le strusciò il cazzo ancora duro sulla faccia, ricoprendolo di sugo, poi lo perse alla sua bocca "mmhh.. che buono" la bocca di lei lo inghiottì e la mamma cominciò a mangiare lo sperma dal suo cazzo "mmhh.. sii... che dolce" Piero la osservava mentre la sua bocca divorava sborra abbondante, con dei rumori incredibili. Glielo ripulì tutto e lui si trovò col cazzo moscio davanti alla bocca della mamma "ti è piaciuto piccolo, ti è piaciuto come tua mamma ti ha bevuto la sborra?" "si... fantastico, sei stata porca quasi come quelle attrici". Wilma gli sorrise e entrambi si stesero sul tappeto, distrutti ma felici.
    Parte 3
    Dopo alcuni minuti di silenzio Wilma lo abbracciò con quelle sue enormi tette burrose schiacciate contro la sua schiena e disse "Piero, amore, ora credo di essere una bella troietta vero?" "si mamma, si" rispose il figlio sorridendole "bene.. allora senti... io... be... il tuo cazzo è bellissimo ma... a te piacerebbe scoparmi insieme ad un altro uomo?" Piero si girò e il pensiero lo eccitò subito "certo mamma.. ma.. non vedo chi... è pericoloso!". Wilma gli sorrise e allungò la mano verso il suo cazzo moscio "vedi, io con tuo padre non ho mai... .be.. mai fatto queste cose, ma sono sicura che lui.. insomma a lui non... " "ma che dici mamma, papà si infurierebbe se lo sapesse" "no.. non credo.. ma tu avresti qualcosa in contrario?" "no.. no.. ma.. anzi sarebbe eccitante" e Piero si figurò con suo padre a stantuffare sua madre. "Bene, allora mercoledì notte vedrò di organizzare una bella festicciola" sorrise Wilma guardando il figlio.
    Mercoledì sera erano tutti e tre, padre, madre e figlio a guardare un noioso programma alla televisione. Come aveva concordato con la madre, alle 22 Piero si alzò "be, io vado a letto, buonanotte" e avvicinandosi alla mamma le dette un bacio insistito sulla guancia, molto vicino alla bocca, poi salì in camera sua. "perché non andiamo anche noi caro?" chiese Wilma al marito "ho in mente una cosina... ". Osvaldo la guardò e le sorrise, pensando che fosse parecchio intraprendente per i suoi standard (quelli che lui credeva essere i suoi standard) "certo cara, avviati che ti raggiungo tra poco" lei si alzò, gli sorrise e se ne andò, accentuando l'ondeggiare del suo sedere "accidenti, mi sa che stasera è su di giri... .be, meglio così".
    Wilma entrò in camera, si spogliò completamente, poi indossò le sue calze col reggicalze che aveva comprato per l'occasione e si stese languidamente sul letto, con la luce piccola sul comodino accesa. Quando Osvaldo entrò e la vide così, con le sue belle tette esposte, la peluria folta della sua fica in vista e le cosce leggermente divaricate, ebbe un sussulto "accidenti... ." riuscì solo a dire . Lei gli sorrise e si passò la lingua sulle labbra "ti piace, stallone?" "certo... certo" balbettò lui "e allora vieni qui, vediamo se il tuo cazzo riesce ancora a rizzarsi come ai bei tempi". Lui trasalì "ma... che dici... " non aveva mai parlato così sua moglie ma comunque... si il suo cazzo era durissimo come non era da tempo. Lui si avvicinò e si slacciò i pantaloni, poi si mise sul letto. "Sono così arrapata amore... .voglio prendertelo in bocca, vuoi?". Lui sobbalzò "be... si, credo... ."; allora lei si avvicinò e si abbassò su di lui, calandogli le mutande.
    Appena vide entrare nella camera il padre, Piero si spogliò e si avvicinò alla stanza dei genitori, guardando dentro. Vide sua madre che, lentamente calava le mutande a suo padre e vide saltar fuori un cazzo veramente grosso e incredibilmente diritto... sicuramente era un po' più lungo del suo e decisamente più spesso. "Mhhh.. com'è grosso il tuo cazzo caro... voglio spompinarlo"; lui la guardò, eccitatissimo dal fatto di scoprire una moglie così diversa "si, prendilo in bocca, fammi un pompino!" le disse. Lei gli sorrise e Piero la vide tirar fuori la lingua e cominciare a leccare l'asta del marito "uhhh che bello... cara è bellissimo" "mmhh.. si, guardami, ora mi sditalino mentre te lo prendo tutto in bocca" e così dicendo inghiottì prima la cappella rossa, poi l'asta, centimetro dopo centimetro, facendosela scorrere tra le labbra mentre la sua mano cominciava a lavorare sulla fica; il cazzo di Piero si inalberò maestoso guardando sua madre spompinare suo padre. "Uhhhh... dio... dio.. che fai... siiiii, pompami il cazzo!" e lei non aveva certo bisogno di incitamento visto che lavorava con passione su quel manfano, facendo frullare la lingua sulla cappella.
    Poi smise di pomparlo e cominciò a leccargli le palle, delicatamente; Piero si era preso in mano il cazzo e se lo menava lentamente "sei proprio una troia mamma" pensò. Wilma sollevò gli occhi, sempre leccando e sorrise al marito; lo aveva in pugno, lì col suo cazzone arrapato, senza inibizioni ed era eccitatissima al pensiero che il figlio stava a guardarla mentre lei spompinava il padre. "Osvaldo, senti... " cominciò lei "si.. dimmi... dimmi tutto ma leccamelo" "senti Osvaldo, cosa diresti se ti dicessi che quello che sto facendo a te l'ho fatto a nostro figlio?". L'uomo spalancò gli occhi, sbigottito, stette una attimo fermo, poi scattò a sedere "che cazzo dici... che stai dicendo... " balbettava. Wilma gli sorrise ancora "fino ad oggi non hai mai scoperto che moglie troia avevi... si, ho fatto un pompino a Piero, nostro figlio, e non solo" "che... .che!" il cazzo di Osvaldo ora era mezzo moscio. Piero, intanto si stava masturbando con furia. "Si amore, mi sono fatta anche scopare e sapessi come ho goduto col suo cazzone nella fica" e continuò a sorridere mentre pian piano menava il cazzo del marito che ridiventava duro "Wilma.. io... non capisco" "però sento che il raccontino ti ha fatto un certo effetto!"; ora l'uccello di Osvaldo era di nuovo durissimo, le sue palle gonfie. Wilma tornò a farselo scorrere in gola mentre il marito stava lì, senza pensare, voglioso solo di godere.
    "Osvaldo, se ti dicessi che Piero è lì dietro la porta che ci guarda e stà per entrare per fottermi che diresti?" "Wilma... ..cazzo, zitta e lecca... ... troia" aggiunse poi come liberato: Wilma rise e fece cenno a Piero; era arrivata l'ora. Piero entrò nella stanza e accese la luce grande. Ci fu un minuto di silenzio, padre e figlio si guardarono. "Be papà, succhia bene questa troia di mamma?" Osvaldo non rispose, annichilito "ti dispiace se mi faccio dare una leccata all'uccello?" e si avvicinò. "Amore, vieni qua" squittì Wilma e si sporse dal letto imboccandosi il cazzo svettante di Piero che puntava la cappella verso di lei. "Uhhh.. come succhia la maiala.. mmhhhh è proprio brava" "mmhh.. gghh... siii, mi piace il tuo cazzo in gola" rispose lei continuando a spomparlo mentre gli divorava la cappella. "Rilassati papà... stai qui e goditi lo spettacolo, poi se vuoi la facciamo godere insieme". Osvaldo era come inebetito, ma il cazzo gli faceva male da quanto era duro.
    Poi Wilma si stese supina "avanti Piero, imboccami da sopra" "certo mammina!" ghignò il figlio mentre le balzava a cavalcioni sul petto. Le poppe di lei si schiacciarono sulle chiappe del figlio e il suo pisello si offrì prontamente alla sua bocca. Appena lei la spalancò Piero ci immerse il cazzo e cominciò lentamente a muoverlo. In breve tempo Piero pompava nella bocca della mamma a ritmo forsennato, sprofondandole tutto il cazzo in bocca e sentendo la cappella che scivolava lungo la gola di lei. Wilma intanto stava con le gambe larghe e con tre dita si stuzzicava la fica che, come al solito, era bagnatissima e produceva un rumore sciacquante.
    Poi Wilma afferrò il cazzo e se lo sfilò di bocca "avanti Piero, ora scopami un poco le tette" "con piacere mamma, sono così polpose... ". Si prese il cazzo, lo infilò tra le morbide montagne di carne, le richiuse intorno ad esso e cominciò a scopare quelle mammelle chiudendo gli occhi mentre lei saettava la lingua a lambire la cappella che spuntava verso la sua bocca.
    Wilma si girò verso il marito che guardava la moglie e il figlio fare l'amore, gli guardò il cazzo che si ergeva monumentale e gli sorrise mentre l'uccello del figlio continuava a strofinarsi nel solco delle sue mammelle e le strusciava la faccia "amore.. vuoi stare lì impalato o ti decidi a leccarmi la fica?": Osvaldo si mosse come un automa e andò a leccarle la passera "ahhh.. siiiii.. ecco, mi sta leccando la topa il tuo paparino". Piero sorrise e le ficcò la cappella in bocca "zitta e godi, troia!" rispose.
    Osvaldo era eccitatissimo; le prese in bocca il clitoride, poi cominciò a fare andare la lingua su e giù per il solco della vagina, sempre più forte, più veloce "mmhh.. gghh.. dio come lecchi bene" bofonchiò Wilma con il cazzo del figlio in bocca "si, certo puttana... godi.. troiaaa" ululò Osvaldo ormai coinvolto e, deciso, infilò il dito indice nello sfintere della moglie "uughhh.. ahiii" Wilma quasi morse l'uccello del figlio "ehi, cagna, che hai?" chiese Piero "quel porco di tuo padre mi ha infilato un dito nel culo.. e sentissi come lo muove.. uhhhh". In effetti Osvaldo, sempre leccando e bevendo dalla fica, muoveva il dito nello sfintere della donna. "Bene, pare che si sia svegliato" disse Piero che aggiunse voltandosi verso il padre "ehi papà, che ne dici se le facciamo succhiare due cazzi insieme a sta maiala?" "certo, non vedo l'ora... .facciamola godere".
    Wilma rimase sdraiata e alzò la testa con un cuscino mentre suo marito e suo figlio si ponevano ai suoi lati, i cazzi svettanti vicino alla sua bocca. "Avanti, datti da fare e succhiaceli!" ordinò Piero "con vero piacere.. mmhh.. come sono belli" disse Wilma sorridendo.
    La sua bocca avida inghiottì il pisello del figlio, fino in gola, tanto che sentì le sue palle sbatacchiarle sul mento mentre lui la scopava in bocca "mhhh.. papà, sentissi come succhia, e se lo prende tutto in gola.. guarda, fino alle palle!" "avanti, ora succhia il mio brutta troia", le girò la testa e le infilò brutalmente la verga tutta in gola "mmhh.. ggghhh" bofonchiò lei, eccitatissima dal trattamento che figlio e marito le riservavano. Per almeno 10 minuti fu costretta a girarsi a destra e sinistra, dal cazzo di Osvaldo a quello di Piero e a spompinarli fino in gola, mentre loro le sbatacchiavano i manfani in gola incuranti delle sue urla. Intanto padre e figlio si scambiavano commenti osceni che la facevano eccitare ancora di più "Ehi Piero, tua madre e davvero una porca, sentissi come muove la lingua sulla cappella" "mhh.. lo so... senti qua.. uhhh.. dai mamma, dai, succhia".
    Poi lei se li tirò fuori e, mentre li masturbava sorridendo disse "ti prego Osvaldo scopami davanti a tuo figlio daiiii" "certo, certo". Scivolò in basso, le puntò la cappella sulla fica e, mentre lei bofonchiava inghiottendo le palle del figlio spinse dentro di lei sprofondando il suo uccello enorme tutto entro la sua passera "ahh.. uhhmmm... .bello" sospirò lei e cominciò ad agitarsi mentre il marito con veemenza pompava in lei e, chinato, le baciava le tette e le mordicchiava i capezzoli "com'è la sua fica papà?" "mhh.. fantastica... è un lago".
    Dopo 5 minuti Wilma parlò "dai Osvaldo, ora scopami a pecorina mentre Piero me lo ficca in bocca da davanti" "come vuole signora" rispose lui e, estraendo il cazzo dalla fica aspettò che lei si posizionasse. Wilma si alzò e, agitando quelle belle chiappe, mise il culo verso il cazzo del marito "avanti stallone, montami" disse e un minuto dopo il marito era dietro di lei, ancorato ai suoi fianchi che le pompava in fica "dai mamma, attaccati" disse Piero porgendo alle sue labbra la cappella rossa "aumm... buono" e si prese il cazzo tutto in bocca. I colpi del marito da dietro la facevano ballonzolare e lei, a ritmo, scorreva con le labbra sul cazzo del figlio, mugolando.
    "Accidenti Wilma.. hai davvero un bel culo robusto... ehi Piero, che ne dici se ce lo facciamo" "cazzo papà.. vuoi che inculiamo mamma.. fantastico, ma chissà che ne pensa lei". Wilma smise di ciucciare la mazza e protestò "no.. il culo no.. ho paura" "zitta porca" disse il figlio mentre, prendendola per la nuca, la costringeva a inghiottire nuovamente il cazzo "te fai cosa diciamo noi e noi abbiamo deciso di incularti, capito?" aggiunse "ehi papà, scommetto che ha già goduto" "almeno 3 volte a giudicare dalle contrazioni della fica". Ed era vero: con i cazzi del figlio e del marito che la stantuffavano Wilma aveva già avuto 4 orgasmi.
    "Forza Piero, vieni qui e vediamo che possiamo fare con questo culo". Mentre il figlio andava dietro di lei Wilma protestò "no.. vi prego, nel culo no" ma ne aveva una voglia pazza "papà, lo sai che l'ho scoperta che ci si ficcava un vibratore nel culo?" "davvero? E fa tante storie... l'unica cosa che ti concediamo è scegliere chi ti inculerà per primo" "Piero.. deve essere Piero" rispose Wilma pensando che il figlio aveva il cazzo un po' più piccolo.
    "Bene, guarda qua che bel buchetto papà... prima io gli ci infilerei un dito.. tu tienile aperte le chiappe". Osvaldo le divaricò le natiche mentre Piero inseriva un dito e cominciava a farlo andare avanti e indietro "siii.. bello aperto.. mmhhh" "dai, metticene un altro ecco.. cosìììì" disse Osvaldo mentre il figlio inseriva anche il medio dentro il retto della madre con facilità. Wilma mugolava sbrodolando in continuazione dalla fica "ohhh.. siiii.. che mi fate porci..vi piace il mio buco di culo, vero?" "è fantastico mamma.. guarda come si apre.. uhhhhh".
    "Avanti Piero, dai, è l'ora di incularla"; Piero si posizionò dietro la mamma e poggiò la cappella sul tenero forellino mentre il papà stava lì a guardare. "Ora te lo sfondo mamma, ora te lo ficco nel culo" "si, dai, spaccami il culo.. ohhhh.. aahhhiii" Piero spinse e sentì l'anellino di carne che gli avvolgeva la cappella "papà.. cazzo, la sto inculando, sto inculando mamma" "si.. forza, infilaglielo di più, spaccaglielo tutto!" lo incitò il padre mentre lui, con una botta decisa, entrava nel retto della madre fino alle palle. Wilma, quando sentì i coglioni del figlio schiacciarglisi sulle chiappe urlò "uhhh.. mi sei nel culo.. dio.. mi hai messo tutto il cazzo nel culo... daiiii".
    Piero la prese per i fianchi, si chinò su di lei e le baciò il collo, sussurrandole all'orecchio "lo senti il cazzo mamma?" "mhhh... siiii" rispose lei "avanti ora, comincia a fottermi il culo" "certo, ma intanto vedi di aprire la bocca e di spompinare papà". Poi Piero le guardò le chiappe, estrasse lentamente l'uccello e lo riaffondò dentro, poi ancora, ed ancora; in breve tempo stava inculando sua madre con un ritmo notevole. Wilma intanto sentiva il retto invaso dal cazzo del figlio e la cappella di lui che, trionfalmente, le scorreva contro le pareti. Voleva urlare, esprimere tutta la sua foia per essere sodomizzata dal figlio, impietosamente, ma non poteva perché il marito le piazzava fino in gola il suo pisello, tenendole la testa ferma e letteralmente scopandola in bocca "lo senti come ti incula tuo figlio? E' questo che volevi vero, vacca?" "mhhh.. mmhhh" mugolò lei "avanti Piero, faglielo sentire nelle budella il cazzo.
    Ora Piero stantuffava il culo della madre come un disperato; la montava nel retto mentre le strizzava le chiappe e si godeva lo stretto sfintere che sentiva avvolgergli l'asta; poi lo sentì contrarsi ritmicamente mentre la mamma emetteva dei gorgoglii dalla gola occupata dal cazzo di Osvaldo "Ehi Piero, che le stai facendo, mi sta frullando la lingua sulla cappella che è un piacere.. uhh.. una vera succhiacazzi" "papà, mi sa che è venuta questa troia, ho sentito il buco del culo che mi si strizzava" rispose Piero "sei venuta, cagna?" chiese Osvaldo "mmhh.. gghhhh.. ggglll" borbottò Wilma; allora il marito gli tirò fuori il cazzo dalla bocca mantre Piero smetteva di pomparle in culo "ahhh.. siiii.. il cazzo di mio figlio nel culo mi ha fatto sbrodolare come una vacca" urlò.
    "Bene amore, allora vediamo se ti organizziamo un gran finale!" disse Osvaldo sorridendo "Piero, smetti di incularla e stenditi, così lei si impala sul tuo cazzo". Piero ubbidì e si stese sul letto, il cazzo all'aria, svettante "mammina, forza, è qui che ti aspetta" disse Piero carezzandosi la verga. Wilma senza pensarci due volte allargò le gambe e si fece sprofondare il cazzo del figlio nella passera con un mugolio "mmhhhh.. che bello" e poi si abbassò cominciando a slinguare furiosamente Piero che si godeva il caldo della sua fica arrapata avvolgergli l'uccello.
    "Scusa amore, ti dispiacerebbe alzare la testa e inumidirmi un po' il pipo?" Wilma sentì la voce del marito e, sorridente, si alzò al livello del suo cazzo che troneggiava sopra di lei "con molto piacere amore" rispose e tirando fuori la lingua cominciò a lappargli prima la parte inferiore, poi la parte superiore della cappella, e infine tutta l'asta mentre il figlio, lentamente, muoveva il suo membro dentro e fuori la fica della mamma i cui umori colavano sulla verga facendola brillare. "Bene Wilma, credo che possa bastare, mi sembra abbastanza umido" disse Osvaldo mentre sfilava il cazzo dalla bocca famelica della moglie. Piero guardò il padre e capì le sue intenzioni "papà, non dirmi che... ." "certo figlio mio, questa troia avrà quello che merita" poi, rivolgendosi alla moglie "preparati cara, stai per gustarti i cazzi di padre e figlio insieme. Wilma sbarrò gli occhi e cercò di protestare "no Osvaldo, dai... ho paura.. no.." "stai un po' zitta e continua a cavalcarti il cazzo di tuo figlio" rintuzzò lui mentre si collocava dietro di lei.
    Wilma cercò addirittura di alzarsi, ma Piero la prese prontamente "calmati mamma, vedrai che sarà bellissimo... di la verità, anche a te attira l'idea". Lei lo fissò negli occhi e annui "ma fai piano Osvaldo, ti prego" "faccio come voglio.. intanto smettila di muovere il culo sennò non posso sfondartelo!" disse lui mentre si inumidiva un dito e lo passava sull'ano della moglie. "Piero, avvicina un poco le gambe... ecco.. bravo così... e tu rilassati, troia!". Piero si fermò e con le mani raggiunse le chiappe della mamma, allargandole "ecco papà, te le allargo così le puoi entrare dentro bene". Osvaldo si afferrò il cazzo e appoggiò la cappella sullo sfintere che emergeva netto tra le natiche di Wilma bene allargate "ecco... ora te lo metto in culo... ..si... ecco.. ahhhhh" e con queste parole la cappella di Osvaldo sparì nel retto di Wilma che la accolse senza eccessiva difficoltà "mhh.. piano... fai pianooooo" urlò lei mentre lui, lentamente inseriva la sua verga dentro il culo "ecco, cazzo come sta entrando... mmhhhh... .uhhhh" "si, dai papà, dai, ficcaglielo tutto dentro, dai, spacca il culo di mamma". Wilma fissava il figlio negli occhi mentre sentiva il cazzo del marito, enorme, che per la prima volta si faceva strada tra le sue chiappe; gli faceva un po' male, ma rilassò bene i muscoli dello sfintere e lo accolse, finchè il pelo del pube di lui non le solleticò le chiappe; anche Piero se ne accorse "mamma, ce lo hai tutto dentro, ti piace eh?" "mmhh... siiiiiiiii" sussurrò lei abbassandosi e passandogli la lingua sulle labbra "mi piace... mi piace prendermi due cazzi nel culo e nella fica... ohhhhhh".
    "Dai papà, comincia a incularla" disse Piero e subito Osvaldo, arrapatissimo al pensiero di stare penetrando il culo della moglie, cominciò lentamente a sodomizzarla, facendo scorrere il suo cazzo dentro e fuori il retto di lei "forza Piero.. dai, muoviti anche tu, stantuffiamola insieme" incitò Osvaldo. Padre e figlio cominciarono a pompare la donna, uno in culo e l'altro in fica, con due cazzoni enormi e durissimi. Osvaldo le percorreva il culo e sentiva il cazzo di Piero che quasi toccava il suo, sprofondando nella passera della madre. Wilma era impazzita dal piacere, si sentiva completamente aperta, posseduta, con i due cazzi che sentiva scorrerle in corpo, fica e culo aperti a dismisura: cominciò a mugolare selvaggiamente "uhhh.. mmhhh... ahhhh... siiii.. li voglio, li voglio tutti... sono la vostra troia.. ahhhhh come godo... ." "si.. ti sfondo il culo... Piero, sentissi come si contrae... .dai ti sento il cazzo!" "anch'io papà.. ahhhhhhh... che bellooo... ".
    Il corpo muscoloso di Osvaldo montava la moglie mentre lei era schiacciata sul robusto corpo del figlio, i suoi enormi seni sul petto di lui che, con le braccia muscolose le pastrugnava le chiappe, impietosamente violate dal cazzo del padre.
    La possedettero così, in sandwich per almeno 10 minuti, instancabili; lei si muoveva come un'ossessa, voleva che i due cazzi non smettessero mai di violarla, di aprirla; raggiunse tre intensissimi orgasmi, ululando senza ritegno o slinguando il figlio e il marito, mentre il suo corpo era schiacciato da quello del marito e del figlio.
    "Papà.. non ce la faccio più, sento il cazzo che mi scoppia... che facciamo, io un'ideina ce l'avrei" "dimmela" "be, io direi di farla mettere in ginocchio e di scaricarle in faccia tutta la sborra" "oh.. si.. si, la voglio, voglio che mi sborriate in faccia... porci, maiali" "ok figlio, mi sa che anche lei è d'accordo" ed estrasse il cazzo dal martoriato culo della moglie che produsse un suono strano -plop-. Wilma si alzò e aprì il comodino estraendo il grosso vibratore nero. "Avanti mamma, in ginocchio che il cazzo mi sta per scoppiare". Wilma si mise in ginocchio sul letto impalandosi sul dildo "Mhhh.. ohhh.. voglio venire anch'io quando mi ricoprirete la faccia di sborra" urlò dimenandosi sull'uccello finto. Padre e figlio si misero ai lati di lei e cominciarono a menarsi i cazzi. "Dai Piero, vediamo di ricoprirla" "sii.. datemela, fatemi annegare nella vostra sborra" ululò le mentre si muoveva sul dildo facendoselo sparire nella vagina. Si prese in bocca il cazzo di Piero e cominciò a succhiarlo con foga, poi passò a quello del marito, facendoselo scorrere fino in gola. Per lunghi minuti la donna lavorò instancabilmente sugli uccelli del marito e del figlio, passando dall'uno all'altro o leccandone le cappelle che si agitavano davanti alla sua bocca famelica "forza, venite... daiiiii... schizzate... sborratemi tuttaaaaa" urlava saettando la lingua. "Papà.. eccomi.. cazzo sto per sborrare, le sto per scaricare in faccia... uhhhh.. mamma... bevimiiiiii"; Wilma si girò prontamente e aprì la bocca. Piero le mise la cappella dentro e cominciò a masturbarsi velocemente e dopo poco copiosi schizzi di sperma caldo sgorgarono "ahhh.. siii, mamma, ti faccio bere la mia sborra.. guarda papà.. ssiiiiii". La bocca di Wilma cominciò a riempirsi; lo sperma caldo e densissimo del figlio le colava dappertutto e lei lo collezionava in bocca, diligente. Un torrente di lava la colmò e rivoli di sperma cominciarono a scivolarle dagli angoli della bocca "ggllu.. ggllllub" mormorò. Alla vista della bocca di sua moglie ricoperta dalla sborra del figlio Osvaldo cominciò a venire, spruzzando caldi getti di sperma sulla guancia, sulla fronte e sui capelli della moglie. Con attenzione faceva in modo che quel torrente di sborra fosse distribuito sulla sua faccia e nella sua bocca "cazzo Wilma.. sei piena.. piena". La donna dette un colpo sul dildo e venne furiosamente mentre la pioggia di sperma, lentamente, si placava.
    Quando i cazzi smisero di schizzare, Wilma girò gli occhi verso il marito e il figlio; era uno spettacolo incredibile. Stava con la bocca aperta dove ristagnava una pozza di bianca lava, gocce di sperma le colavano dai capelli e le ricoprivano la fronte e la guance, il mento era completamente rorido di sperma colante. "Avanti mamma, ingoiala, bevi la nostra sborra, fai vedere quanto sei troia!" la incitò Piero. Wilma chiuse gli occhi e cominciò a inghiottire la sborra che aveva in bocca. Rivoli di sugo bianco le sfuggirono dagli angoli della bocca e le imperlarono le labbra. Tirò fuori la lingua e, sorridendo, li catturò "Mhhh... buona!" disse leccandosi le labbra. "Incredibile... che troia tua madre!" commentò Osvaldo guardandola affascinato ripulirsi con la lingua.
    Osvaldo e Piero si stesero esausti sul letto; Wilma si alzò, si tolse il vibratore dalla vagina, si asciugò la faccia e andò a sdraiarsi in mezzo a loro, cominciando a giocherellare con i piselli mosci "allora mamma, ti sei divertita?" chiese Piero "uhhhh... se mi sono divertita... sono venuta almeno 7 volte!" rispose Wilma sorridendo soddisfatta. "Bene ora dormiamo un po', domani è un altro giorno" disse Osvaldo e i tre si addormentarono profondamente mentre padre e figlio facevano riposare le loro mani sui seni opulenti di Wilma.
     
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  2. HKL
     
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    http://belenrodriguez.forumcommunity.net/

    C'è IL VIDEO DI ANGELINA JOLIE NUDA E ANCHE LE FOTO DI BELEN CON LA CANALIS

    ANCHE LE VELINE E ANCHE MELISSA SATTA

    E ANCHE I VIDEO HENTAI DI SAKURA E TSUNADE CHE SI BACIANO
     
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  3. JamesTeamRocket
     
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    kUeth
     
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